Come promesso, pubblichiamo due lettere spedite alla redazione di TocqueVille scritte da cittadini che si dissociano dall'adesione alla fiaccolata per Israele del 3 novembre a Roma.
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Il mio giudizio a proposito della manifestazione pro Israele è negativo.Non perchè la manifestazione in sè sia sbagliata, ma per il significato politicoche esso porta. In politica a volte è meglio nascondere le sue ambizioniper usare il linguaggio diplomatico, nel senso che bisogna fare concessioni.Le parole del presidente Iraniano vanno senza dubbio condannate, con fermezza.E tutti i paesi del mondo lo hanno capito. Tuttavia penso che la manifestazionenon sia la risposta più adeguata per diversi motivi:Una manifestazione per il diritto di "Israele ad esistere" rischia di raffreddareenormemente i rapporti tra Italia e Iran, e magari di creare qualche tensioneche avremmo potuto evitare. Nell'insieme il rischio è che l'Iran venga isolatadal resto del mondo, e una bestia inferocita in gabbia è molto più pericolosa."Il diritto d'israele ad esistere". E' giustissimo. Ma anche lo Stato palestineseha diritto ad esistere, invece Israele esiste già da 50 anni mentre la Palestinae i Palestinesi stanno ancora aspettando. Se dobbiamo fare una manifestazioneper l'esistenza di uno Stato, non posiamo sorvolare sulla Palestina, veravittima di quella situazione (i "boia" essendo non gli Israeliani, ma i vincitoridella seconda guerra mondiale in particolare l'Inghilterra, insieme ai paesiarabi che hanno approfittato della situazione per sbarazzarsi dei Palestinesi).Per concludere dico che una manifestazione a favore dello Stato di Israelee della Palestina, oppure una manifestazione contro le parole del presidentesarebbe stata molto più equilibrata nel suo messaggio, e avrebbe prodottominori conseguenze sul rapporto Italia Iran.
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IO CITTADINO DI TOCQUEVILLE STAVOLTA MI DISSOCIO
Mi sono sempre astenuto dal dibattito riguardante la questione israelo-palestinese ma stavolta dopo gli ultimi sviluppi riguardanti le dichiarazione del presidente iraniano non riesco a trattenermi dal dire la mia.
Userò il linguaggio più chiaro e franco possibile, privo di falsa diplomazia per dire quello che penso al riguardo.
Visto che voto il centro- destra, devo chiarire la mia posizione sulla questione che purtroppo non mi vede in questo caso in sintonia né con i Tocquevilliani né con la linea della Casa delle libertà a riguardo.
Ho impiegato un po’ di tempo a scrivere proprio per chiarire bene ciò che penso della questione Israelo-palestinese quindi spero non sia liquidato come vaneggiamento neofascista solo perché stavolta non mi trovo d’accordo.
Mi spiace dire che la destra italiana e gli USA, politici democratici o repubblicani che siano, sbagliano nell’essere filoisraeliani sempre e comunque.
Israele c'è ed è un fatto, non dico che bisogna cancellarla dal mondo. Ma il problema è alla fonte, COME SIA NATO Israele. Perchè avvallare la creazione di uno stato israeliano nella polveriera mediorientale dopo una millenaria sedimentazione di etnie arabe che ormai di fatto avevano IUS FINIUM sul territorio oggi invocato dagli israeliani è roba quantomeno rischiosa e sulla quale si sarebbe dovuto pensare un milione di volte prima di farla. Questo non significa giustificare i conseguenti e prevedibili atti terroristi di ALCUNI dei palestinesi coinvolti in questa decisione storica. Significa solo valutare il grado pericolosità della decisione ( la creazioni di uno stato israeliano nella polveriera mediorientale) e chiedersi se non fosse stato meglio non avvallarla. Io la frase del presidente iraniano non la condivido ma mi ha fatto pensare ”però se lo stato di Israele non ci fosse stato nel dopoguerra, sarebbe stato meglio per tutti…” E la politica terrorista dell’Iran e del suo presidente sarei ben contento che venga estirpata, con una guerra più che giustificata se dovessero rappresentare un pericolo per l’occidente. Però anche qui mi chiedo, e mi sono già chiesto. È giusto dire che questi dittatori vengano tolti e dire che è per il bene delle popolazioni locali? No affatto, è per tutelare i valori democratici e di civiltà dell’OCCIDENTE dal terrorismo non certo per un’opera benefica verso quelle popolazioni. Che, in maggioranza analfabete, non concepiscono nemmeno il concetto di DEMOCRAZIA e sono direi ben contente di farsi governare da questi soggetti come Ahmadinejad e Saddam. Ala fine il governante rispecchia quasi sempre il popolo. Quindi per me questi stati e queste popolazioni storicamente soggette, a califfati, sultanati … , altro che esportare la democrazia ( che per loro teocratici non ha alcun significato)!, le lascerei pure al loro destino se non fossero le basi del terrorismo antioccidentale. L’occidente agli occidentali, e il medioriente ai mediorientali. Compreso Israele. Ha voluto la bicicletta, pedali e non invochi sempre l’aiuto e la tutela degli USA. Che nel fare questo sbagliano. Repubblicani o democratici che siano.
Se c'è grave errore politico, storico e diplomatico da parte di USA e forze anglosassoni è stato quello di avvallare la nascita dello stato di Israele e difendere l'operato di questo e degli israeliani sempre e comunque. Il destino degli ebrei racchiuso nella frase “Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli” per uno per il quale il Vangelo non ha significato può non voler dire nulla, per un credente invece certamente si. È il destino, o meglio punizione divina , che gli ebrei e lo stato d’Israele non abbia vita facile e la creazione dello stato Israeliano non è che la continuazione di questa sofferenza. Potrei dire che lo stato di Israele e con esso i suoi travagli erano cosa DESTINAta ad essere mentre se non ci fosse mai stato per gli ebrei ci sarebbe stata finalmente un’epoca felice. Ma è nel loro destino questa sofferenza, e quindi la creazione di uno stato nel focolaio arabo.
La pretesa poi che questo stato ARTIFICIALE, AVULSO dal corso della storia potesse avere vita felice era cosa impossibile e arrogante oltre che appunto ANTISTORICO.
E questo non significa essere antisraeliano, cosa ormai di moda da dirsi a chi osa solamente avere una posizione critica verso Israele.
Perché la stessa cosa la direi ad esempio se gli Italiani, eredi dei Romani avessero oggigiorno pretese su ex territori imperiali come la Romania o altro. La cosa non è fattibile perché ANTISTORICA.
Lo stesso era per gli israeliani, oramai storicamente dai tempi della diaspora popolo cosmopolita e sine stato, che dovevano accettare il loro destino.
Allora che si fa se gli indiani d’ America reclamassero un loro stato sul territorio statunitense del quale erano precedenti abitanti? Glielo si concede?
NO! E giustamente, perché la STORIA con la sua inevitabilità e cinicità ne ha sancito la privazione.
Se oggi gli indiani d’America reclamassero un loro stato all’interno dei confini degli USA si griderebbe ovviamente all’ANTISTORICITà della cosa. Semplicemente perché è cosa impossibile da farsi dopo il corso inevitabile degli avvenimenti storici.
Ma si sa gli ebrei sono ben lungi dall’accettare qualcosa che non coincida con le loro aspirazioni, per loro quello che la storia o il destino sancisce non è accettabile…
Quindi eccoci nel 1948 alla creazione dopo 2000 anni di miscugli etnici arabi nella regione, alla creazione dello stato di Israele.
Mi spiace dirlo, ma a me non piace avere un linguaggio falsamente diplomatico tipico del politico:
Israele è uno SCHERZO della storia e si sapeva che avrebbe avuto un’infinita vita travagliata.Il difendere sempre e a priori ogni mossa di Israele e del suo arrogante premier è cosa poco seria e non obbiettiva e ciò che mi lascia ancor più perplesso è che soprattutto a destra e nei blog di destra avviene ciò. Mai una seppur tenue approccio critico verso la politica non certo all’acqua di rose di Israele. Non dico che bisogna criticare aprioristicamente Israele ma possibile che nessuna neppure velata critica mai venga posta da destra.
Possibile che si è passati dall’estremismo antisemita, patrimonio sia dell’estrema destra che dell’estrema sinistra all’estremismo, a destra, dell’ACRITICA totale verso Israele.Bandiere di USA, accostate sempre e necessariamente a quella di Israele…e magari assente quella Italiana. Discorsi pro Israele e mai un appunto alla sua politica non certo solo di contenimento e difensiva sono cosa sospetta e indicativa di un pensiero standardizzato e, mi spiace dirlo specie agli amici di destra, ma sembra a volte da “pecoroni”.
Perché gli israeliani non sono vittime candide e esenti da errori. Io pur filoamericano non condivido la politica smaccatamente filoisraeliana degli USA che difendono sempre uno stato e un popolo che storicamente non porge, e mai si sognerebbe di porgere, l’altra guancia. A Israele giova il ruolo di vittima su cui basa la sua intoccabilità e al quale hanno contribuito i fatti della seconda guerra mondiale. Da allora può fare anche ogni atto criminale, non terrorista, ma gli si trova sempre un alibi o una giustificazione pena essere antisemiti. Io sono semplicemente un filoamericano molto critico verso Israele. Ma che non vuole certo il male di questo stato . Voglio solo che si prenda le sue responsabilità senza cercare la comoda tutela e l’aiuto di altri paesi. Compresa l’Italia . Non mio è piaciuto né quando Berlusconi ha ricevuto sharon né quando Fini è andato in Israele come un cane bastonato. In conclusione disprezzo e non giustifico i terroristi palestinesi, né le politiche e le frasi del presidente iraniano, ma neppure difendo Israele e la sua politica. Non parteggio per Israele né tanto meno per i palestinesi. Guardo il conflitto israelo-palestinese con freddo distacco, sperando che USA e Occidente, quando non è a rischio la loro incolumità, lascino a questi popoli “beduini” i loro panni sporchi.
Sono quasi certo comunque che anche a destra si faccia finta di non sapere o non c’è la coscienza che il filoisraelismo SEMPRE e COMUNQUE è frutto del tenersi buone le migliaia di lobby ebree presenti in USA come in Italia nonché di un complesso di obbedienza degli USA e della destra italiana per farsi perdonare responsabilità nell’eccidio ebreo nel dopoguerra.
Insomma la destra italiana ha più che mai oggi la sindrome dell’ACRICITà verso Israele e gli israeliani per paura di essere tacciati nuovamente di fascismo o peggio antisemitismo.
Da questo punto di vista non può che non piacermi questo aspetto della destra italiana che dimostra di aver poca “personalità”. Insomma la destra italiana quando è giusto non può non astenersi dal criticare Israele.
Anche la manifestazione pro Israele indetta a Roma è una farsa.
Le manifestazioni pro, contro, ecc. di ogni tipo sono piazzate inutili, starnazzamenti di massa in cui l'individuo fondendosi si crede protagonista...per fare magari qualche atto vandalico. Robetta per pacifondai e zecche di sinistra.
E infatti la destra finora coerentemente non è mai ricorsa a manifestazioni inutili. Un presidente islamico, quindi difficilmente filoisraeliano, urla alla cancellazione di Israele e pure Ferrara e a destra, notoriamente restie alle piazzate, riesumano l'espediente tipico dei pacifinti per manifestare pro Israele, neanche fossero tutti israeliani presi direttamente in causa. Ma certo ovviamente hanno toccato la povera perenne vittima Israele, quindi pure la destra e l’ormai irriconoscibile Fini devono scender in piazza in preda alla paura, se non lo facessero, di essere tacciati di fascismo e antisemitismo!
Per quanto mi riguarda ciò che ha detto il presidente iraniano non mi ha scandalizzato perché ha semplicemente espresso a parole ciò che pensa di Israele il 90% del mondo arabo.
Volevo vedere se i deliri del presidente iraniano riguardavano la Costa d'Avorio o il Bangladesh... Nessuna manifestazione e nessun FIni versione cane bastonato ovviamente...
Ormai la moda è: vietato essere antisemita, vietato essere critici verso Israele, BISOGNA ESSERE TUTTI ISRAELIANI.
Temo che se Gesù tornasse e gli ebrei lo uccidessero di nuovo nessuno stavolta difenderebbe il primo, ma tutti troverebbero qualche plausibile giustificazione per ciò che hanno fatto i secondi, per paura di essere accusati di antisemitismo.
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